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Pace contributiva

Pace contributiva e riscatto agevolato della laurea 2024: opportunità formidabili!

Pace contributiva e riscatto agevolato della laurea sono opportunità formidabili per migliorare la propria situazione previdenziale.

Entrambi gli strumenti sono regolamentati dall’articolo 20 del Decreto Legge 4/2019, con alcune novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023).

In questo articolo esamineremo nel dettaglio i requisiti, le modalità di richiesta e le implicazioni fiscali di queste opzioni.

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Pace contributiva: riscatto dei periodi non coperti da contribuzione

La Pace Contributiva permette di riscattare fino a cinque anni di periodi non coperti da contribuzione, offrendo la possibilità ai lavoratori di colmare i vuoti contributivi e migliorare la propria posizione pensionistica. Questa misura è riservata agli anni 2024-2025, come stabilito dalla legge di Bilancio 2024.

Possono richiedere il riscatto i lavoratori iscritti presso le gestioni previdenziali amministrate dall’INPS, a condizione che non abbiano maturato anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e che non siano già titolari di pensione.

Il riscatto dei periodi non coperti da contribuzione è disciplinato dall’articolo 20 del Decreto Legge n. 4 del 2019 e riguarda tutti coloro che sono iscritti a uno dei regimi previdenziali previsti dalla legge.

I periodi riscattabili devono rispettare le seguenti condizioni:

  • Non essere coperti da contribuzione obbligatoria, figurativa o volontaria;
  • Essere compresi tra l’anno del primo e quello dell’ultimo contributo INPS accreditato.

La domanda può essere presentata online all’INPS sia dal lavoratore che dai suoi familiari entro il secondo grado di parentela. Anche il datore di lavoro può inoltrare la richiesta a nome del dipendente.

L’importo del riscatto è calcolato applicando l’aliquota contributiva in vigore al momento della domanda sulla retribuzione degli ultimi 12 mesi. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione o in 120 rate mensili.

Ad esempio, per un dipendente del settore privato con un reddito annuo di 30.000 euro, il riscatto di tre anni comporterebbe un costo pari a 29.700 euro (30.000 x 33% x 3).

L’importo versato per il riscatto è deducibile dal reddito complessivo, permettendo ai lavoratori di beneficiare di una riduzione fiscale significativa.

Il riscatto agevolato della laurea consente ai laureati di valorizzare gli anni di studio ai fini pensionistici. Questo strumento è regolamentato dall’articolo 20, comma 6, del Decreto Legge 4/2019.

Pace contributiva e riscatto agevolato della laurea: soggetti beneficiari

Possono richiedere il riscatto agevolato:

  • I lavoratori privati iscritti all’INPS che non abbiano anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 o che scelgano opzioni come:
  • Il ricalcolo contributivo della pensione;
  • Il pensionamento con l’Opzione Donna;
  • Il pensionamento in totalizzazione con ricalcolo contributivo;
  • Il computo nella Gestione Separata;
  • La pensione con Quota 103, qualora i requisiti vengano raggiunti entro il 2024, anche grazie al riscatto.

In queste situazioni, anche i periodi anteriori al 1996 vengono calcolati con il metodo contributivo.

L’onere per il riscatto della laurea viene calcolato applicando l’aliquota IVS (33%) al reddito minimo imponibile per gli artigiani e i commercianti. Nel 2024, questo reddito è pari a 18.415 euro, e quindi l’onere per un anno di riscatto è di 6.076,95 euro (18.415 x 33%).

Considerazioni finali: benefici del riscatto e anticipo della pensione

L’utilizzo degli strumenti di riscatto, sia per periodi non coperti da contribuzione che per il riscatto della laurea, offre opportunità significative per i lavoratori italiani.

È fondamentale, però, considerare attentamente i seguenti aspetti:

  • Impatto sulla pensione: il riscatto contribuisce ad aumentare l’anzianità contributiva e permette di anticipare il pensionamento o migliorare l’importo della pensione futura.
  • Costi immediati vs benefici futuri: nonostante il costo iniziale, i benefici a lungo termine possono giustificare l’investimento, soprattutto se si considerano le agevolazioni fiscali.
  • Consulenza professionale: rivolgersi a esperti previdenziali è fondamentale per una pianificazione personalizzata e ottimizzata in base alle proprie esigenze.

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