Incremento al milione 2026

Incremento al milione 2026: novità e aumenti

Incremento al milione: dal 1° gennaio 2026 arriverà un piccolo ma importante ritocco agli assegni dei pensionati più poveri. Il Governo, infatti, ha previsto nella bozza della Legge di bilancio un aumento dell’incremento al milione, cioè di quella maggiorazione riconosciuta alle persone anziane o invalide con pensioni molto basse e redditi modesti. Si tratta di un intervento atteso da tempo, destinato a migliorare – anche se di poco – il potere d’acquisto delle pensioni sociali e delle pensioni minime integrate.

Incremento al milione 2026: cos’è

Con l’espressione “incremento al milione” si indica l’aumento introdotto dal 2001 [1], per garantire ai pensionati più poveri un reddito minimo vitale. L’obiettivo, all’epoca, era di portare gli assegni fino a un milione di lire al mese (pari a circa 516 euro).

Nel tempo, la misura è stata aggiornata più volte con gli adeguamenti ISTAT e con la rivalutazione delle cosiddette maggiorazioni sociali, cioè quelle somme aggiuntive che l’INPS riconosce alle pensioni di importo modesto quando il pensionato rispetta determinati limiti di reddito.

Nel 2025 l’incremento massimo mensile, per chi ne ha diritto, è di 144,44 euro, che si aggiunge alla pensione base, fino a raggiungere un importo complessivo di circa 747,84 euro mensili per i pensionati al di sotto di specifici limiti di reddito.

Dal prossimo anno, invece, la cifra salirà a 164,44 euro, portando l’assegno complessivo a circa 767,84 euro al mese.

Incremento al milione 2026: chi può ottenerlo

Il beneficio spetta ai pensionati titolari di pensioni di vecchiaia, di invalidità, di reversibilità o di prestazioni assistenziali, a condizione che:

  • abbiano almeno 70 anni di età (il requisito anagrafico si riduce di 1 anno ogni 5 di contribuzione, sino a un massimo di 5 anni; per gli invalidi civili totali, è sufficiente aver compiuto la maggiore età);
  • siano in condizioni economiche disagiate, cioè con redditi inferiori a determinati limiti;
  • non superino, nel 2025, 9.721,92 euro annui di reddito personale, oppure 16.724,89 euro se coniugati.

Dal 2026 questi tetti saliranno rispettivamente a 9.981,92 e 16.984,89 euro, ampliando la platea dei beneficiari. In pratica, chi nel 2025 restava escluso per pochi euro potrà ottenere il beneficio dal prossimo anno.

A quanto ammonta l’aumento

Il nuovo articolo inserito nella manovra 2026 stabilisce che, dal 1° gennaio 2026, gli importi previsti in relazione all’incremento al milione – cioè la maggiorazione mensile e il limite annuo di reddito – saranno aumentati rispettivamente di 20 euro e 260 euro.

È un incremento modesto, ma va a sommarsi agli adeguamenti annuali legati all’inflazione e segna un ulteriore passo per allineare i trattamenti minimi al costo della vita, soprattutto per chi vive da solo e non dispone di altre entrate.

Non è un aumento per tutti

È importante precisare che questo non è un aumento generalizzato delle pensioni, ma riguarda solo chi rientra nei requisiti di reddito previsti per la maggiorazione sociale.

In altre parole, l’INPS non riconoscerà automaticamente i 20 euro in più a tutti i pensionati: il beneficio continuerà ad essere selettivo e legato alla condizione economica del titolare e del suo eventuale coniuge.

Inoltre, l’importo può essere riconosciuto in misura parziale: se il reddito personale o coniugale supera di poco il limite fissato, entro specifici tetti massimi stabiliti annualmente, la maggiorazione viene ridotta proporzionalmente fino ad azzerarsi.

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Incremento al milione 2026: una misura simbolica ma significativa

L’aumento previsto per il 2026 ha un valore più simbolico che sostanziale, ma resta un segnale di attenzione verso la fascia più fragile della popolazione pensionata.
Negli ultimi anni, infatti, l’incremento al milione ha rappresentato una sorta di “rete minima” per chi percepisce pensioni molto basse, spesso al di sotto della soglia di povertà.

Con il nuovo incremento, l’assegno mensile potrà raggiungere circa 767 euro per chi ha redditi nulli o molto bassi, avvicinandosi – anche se lentamente – ai livelli dell’assegno sociale maggiorato. Come sempre, però, sarà necessario attendere la pubblicazione del testo definitivo della Legge di bilancio 2026 in Gazzetta Ufficiale, per verificare che l’aumento venga confermato e conoscere con esattezza modalità e decorrenza dell’applicazione da parte dell’Inps.

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