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Opzione Donna 2025

Opzione Donna 2025: proroga e nuovi requisiti

Opzione Donna 2025: la Legge di Bilancio 2025 ha confermato la sua proroga e questa permetterà alle lavoratrici di accedere al pensionamento anticipato con requisiti agevolati rispetto alla pensione anticipata ordinaria.

La misur, però, mantiene le restrizioni già introdotte nel 2023 e nel 2024, limitando l’accesso solo a specifiche categorie di lavoratrici.

Analizziamo nel dettaglio i requisiti, le modalità di calcolo e la procedura per presentare domanda.

Che cos’è Opzione Donna?

Opzione Donna è un regime sperimentale introdotto per la prima volta dalla Legge Maroni (L. n. 243/2004) e successivamente modificato dal D.L. n. 4/2019, che permette alle lavoratrici di anticipare il pensionamento rispetto ai requisiti ordinari previsti dalla Legge Fornero (art. 24, D.L. n. 201/2011).

In cambio dell’anticipo, la pensione viene ricalcolata interamente con il sistema contributivo, una modalità che può comportare una riduzione dell’assegno pensionistico, poiché il calcolo non si basa sugli ultimi redditi percepiti, ma esclusivamente sui contributi versati e rivalutati.

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Chi può accedere a Opzione Donna nel 2025?

L’art. 1, comma 173, della Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) ha confermato che Opzione Donna sarà accessibile solo a specifiche categorie di lavoratrici. I requisiti per accedere alla misura nel 2025 sono:

1️. Requisiti contributivi e anagrafici

  • 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024.
  • Età minima di 61 anni, con le seguenti riduzioni:
  • 59 anni per le lavoratrici con due o più figli.
  • 60 anni per le lavoratrici con un solo figlio.

2️. Categorie di lavoratrici ammesse

L’accesso è riservato solo alle lavoratrici appartenenti a determinate categorie tutelate, ovvero:

  • Caregiver → Lavoratrici che assistono, da almeno 6 mesi, un familiare convivente con disabilità grave (art. 3, comma 3, L. 104/1992).
  • Lavoratrici con invalidità civile → Invalide civili con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%.
  • Lavoratrici licenziate o impiegate in aziende in crisi → Donne licenziate o dipendenti di aziende con tavolo di crisi aziendale attivo presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Per le lavoratrici licenziate, il requisito anagrafico può essere ridotto fino a due anni, indipendentemente dal numero di figli. Tuttavia, il licenziamento deve essere avvenuto durante il periodo di apertura del tavolo di crisi e la lavoratrice non deve aver ripreso un’occupazione a tempo indeterminato.

Opzione donna 2025: come funziona il calcolo della pensione?

Uno degli aspetti fondamentali di Opzione Donna è il ricalcolo interamente contributivo della pensione, che può comportare una penalizzazione sull’importo finale dell’assegno pensionistico.

Opzione donna 2025: come viene calcolato l’assegno pensionistico?

  •  Il montante contributivo accumulato dalla lavoratrice viene rivalutato in base alla variazione quinquennale del PIL nominale.
  • Il montante contributivo così ottenuto viene trasformato in rendita annuale tramite i coefficienti di trasformazione, che aumentano con l’età di pensionamento.
  • Poiché Opzione Donna consente di anticipare l’uscita rispetto alla pensione di vecchiaia, il coefficiente applicato sarà inferiore rispetto a quello previsto per un pensionamento più tardivo, determinando una riduzione dell’importo mensile.

Nonostante il ricalcolo contributivo, la pensione ottenuta con Opzione Donna può essere cumulata con altri redditi da lavoro, tranne nel caso in cui la lavoratrice abbia optato per il computo presso la Gestione Separata.

Opzione Donna 2025: come presentare la domanda?

Le lavoratrici in possesso dei requisiti possono presentare domanda di pensionamento attraverso il portale INPS.

  • Accesso al sito INPS → È necessario autenticarsi con SPID, CIE o CNS.
  • Sezione “Nuova Prestazione Pensionistica” → Selezionare l’opzione “Pensione di anzianità/anticipata – Contributivo sperimentale lavoratrici DL 4/2019”.
  • Compilazione della domanda → Inserire le informazioni richieste, tra cui:
  • Dati anagrafici e lavorativi.
  • Fondo previdenziale di appartenenza.
  • Data prevista di decorrenza della pensione.
  • Documentazione a supporto dell’appartenenza alle categorie tutelate (es. verbale di invalidità, certificazione di assistenza a familiare con disabilità, documentazione relativa alla crisi aziendale).

Una volta completata la richiesta, sarà possibile monitorare lo stato della domanda nella sezione dedicata del sito INPS.

Opzione donna 2025: termini di decorrenza

  • Lavoratrici dipendenti → Decorrenza della pensione dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti.
  • Lavoratrici autonome → Decorrenza della pensione dopo 18 mesi dalla maturazione dei requisiti.
  • Lavoratrici del comparto Scuola e AFAM → Pensionamento con finestra unica al 1° settembre o 1° novembre dell’anno successivo alla maturazione dei requisiti.

La proroga di Opzione Donna per il 2025 conferma una misura di pensionamento anticipato riservata a un numero sempre più ristretto di lavoratrici.

Se da un lato questa opportunità consente di uscire dal mondo del lavoro in anticipo, dall’altro il ricalcolo contributivo penalizzante e la necessità di appartenere a categorie specifiche rendono la misura meno accessibile rispetto al passato.

Valutare con attenzione i propri contributi, le penalizzazioni previste e le alternative disponibili può fare la differenza nella scelta di anticipare o meno l’uscita dal lavoro.

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