PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
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La Legge di Bilancio 2024 ha confermato la proroga della Quota 103 anche per il 2025, ma con alcune restrizioni che rendono questa opzione di pensionamento anticipato meno vantaggiosa rispetto agli anni precedenti. Se sei un lavoratore vicino al pensionamento o stai pianificando il tuo futuro previdenziale, ecco tutto quello che devi sapere.
Con la proroga della Quota 103, il Governo ha confermato la volontà di mantenere strumenti come Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna. Tuttavia, le condizioni restano invariate rispetto al 2024; ricordiamo alcune limitazioni importanti:
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Per usufruire di questa forma di pensionamento anticipato, entro il 31 dicembre 2025, sarà necessario soddisfare due requisiti principali:
È importante notare che i contributi possono essere cumulati da diverse gestioni previdenziali gestite dall’INPS (escluse le casse professionali). Tuttavia, di questi 41 anni, per la maggior parte dei lavoratori almeno 35 devono escludere contributi figurativi legati a malattia, disoccupazione o infortuni.
Per i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la Quota 103 entro il 31 dicembre 2023, le nuove restrizioni e il ricalcolo contributivo non si applicano grazie al meccanismo della cristallizzazione dei requisiti. Questo significa che potranno accedere alla pensione secondo le condizioni più favorevoli previste dalla normativa precedente.
Anche nel 2025, una volta raggiunti i requisiti, i lavoratori dovranno aspettare un periodo di tempo prima di ricevere la pensione:
Questi tempi di attesa, già introdotti nel 2024, sono meno vantaggiosi rispetto al 2023, quando le finestre erano di soli 3 mesi (privati) e 6 mesi (pubblici).
Per chi maturerà i requisiti nel 2024 e 2025, l’importo massimo della pensione non potrà superare 4 volte il trattamento minimo INPS, pari nel 2024 a 2.394,44 euro lordi mensili. Questo rappresenta una riduzione significativa rispetto al limite precedente, che era fissato a 5 volte il trattamento minimo.
L’assegno pensionistico della Quota 103 continuerà ad essere calcolato con il sistema contributivo, basato esclusivamente sui contributi versati e sull’età pensionabile. Questo metodo è generalmente meno vantaggioso rispetto al sistema misto o retributivo, ma in alcuni casi specifici potrebbe risultare più conveniente. Ad esempio, lavoratori con carriere contributive stabili e senza interruzioni potrebbero subire penalizzazioni meno evidenti.
Incumulabilità con i redditi da lavoro
Anche nel 2025, la pensione Quota 103 sarà incompatibile con i redditi da lavoro, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, entro il limite di 5.000 euro lordi all’anno.
Se si lavora anche per un solo giorno, la pensione sarà sospesa per l’intero anno. La regola resta valida fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria, fissata a 67 anni.
Per chi decide di restare al lavoro nonostante abbia maturato i requisiti per la Quota 103, è confermato il Bonus Maroni, che offre un vantaggio economico interessante:
Attenzione: rinunciare ai contributi significa ridurre l’importo della futura pensione, soprattutto per la parte calcolata con il sistema contributivo. È quindi importante valutare con attenzione questa opzione.
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