PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
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Pensione anticipata a 64 anni: la Legge di Bilancio 2025 introduce importanti modifiche alle regole per l’accesso, ridefinendo i criteri di uscita dal mondo del lavoro per chi rientra nel regime contributivo.
Le novità evidenziano un tentativo di integrare sempre più la previdenza pubblica con quella complementare, ma con requisiti contributivi più stringenti.
Quali sono le nuove regole?
Chi potrà accedere a questa opzione? E quali sono i vincoli da considerare?
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L’opzione di pensione anticipata a 64 anni è regolata dall’articolo 24, comma 11 del D.L. n. 201/2011 (Legge Fornero) e riguarda esclusivamente i lavoratori privi di contributi antecedenti al 31 dicembre 1995. Si tratta di una misura pensata per chi è rientrato interamente nel sistema contributivo e desidera accedere alla pensione prima dei 67 anni, limite attuale per la pensione di vecchiaia ordinaria.
Requisiti attuali per accedere alla pensione anticipata contributiva:
Oltre a questi requisiti, il pensionato deve rispettare un tetto massimo dell’assegno pensionistico: fino al compimento dei 67 anni, la pensione non può superare 5 volte il trattamento minimo (2.993,05€ per il 2024).
La Legge di Bilancio 2025 apporta quattro importanti modifiche al sistema:
Una delle innovazioni più rilevanti è che, per raggiungere l’importo minimo richiesto per accedere alla pensione anticipata (1616,07€), si potranno sommare le rendite della previdenza complementare alla pensione INPS.
Esempio pratico
Un lavoratore con:
Potrà anticipare il pensionamento a 64 anni grazie alla somma dei due importi, che raggiungono i 1.700€ mensili.
Se si utilizza la previdenza complementare per soddisfare l’importo soglia minimo, il requisito contributivo cambia:
➡ Dal 2025 → minimo 25 anni di contributi (anziché 20)
➡ Dal 2030 → minimo 30 anni di contributi
Questo significa che chi ha meno di 25 anni di contributi non potrà più accedere alla pensione anticipata con il nuovo sistema dal 2025.
Un ulteriore vincolo riguarda i lavoratori che decidono di andare in pensione anticipata sfruttando la previdenza complementare: non potranno cumulare la pensione con redditi da lavoro fino al raggiungimento dei 67 anni.
Cosa significa?
Oltre all’aumento dei requisiti contributivi, dal 2030 il minimo pensionistico richiesto salirà da 3 a 3,2 volte l’assegno sociale.
Opportunità o penalizzazione?
Le modifiche introdotte per il 2025 rappresentano un’opportunità per chi ha investito nella previdenza complementare, offrendo un accesso più flessibile alla pensione anticipata. Tuttavia, i vincoli aggiuntivi, come l’aumento dei contributi richiesti e il divieto di cumulare redditi da lavoro, rendono l’uscita anticipata più selettiva e penalizzano i lavoratori con carriere discontinue.
In questo scenario, la pianificazione previdenziale diventa fondamentale. Chi desidera andare in pensione anticipata deve :
Con l’avvicinarsi del picco dei pensionamenti previsto tra il 2030 e il 2038, diventa sempre più importante adottare un approccio strategico per garantire un pensionamento sereno e senza sorprese.
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