PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
Il ricalcolo della pensione è un processo fondamentale per correggere o aggiornare l’importo pensionistico in modo tale che rifletta con precisione i contributi versati e i diritti acquisiti.
Esso può comportare operazioni di ricostituzione, supplemento o revoca ed è fondamentale capire quando sia il momento giusto per richiederlo al fine di garantire un’adeguata valorizzazione del trattamento pensionistico.
Il ricalcolo della pensione già liquidata può rendersi necessario in diverse circostanze, soprattutto quando emergono discrepanze nei contributi accreditati o nel calcolo dell’anzianità contributiva. In questi casi, è possibile ricorrere contro il provvedimento di liquidazione della pensione, noto come modello TE08.
Se successivamente emergono nuovi elementi non considerati in fase di liquidazione, come contributi tardivi, è opportuno richiedere la ricostituzione dell’assegno pensionistico.
Un altro caso in cui potrebbe essere opportuno ricalcolare la pensione è l’accredito dopo il pensionamento di contributi figurativi, come quelli legati al servizio militare, o di somme derivanti da adeguamenti contrattuali retroattivi, come spesso accade per i dipendenti pubblici. Anche in questo caso, la ricostituzione rappresenta uno strumento valido per aggiornare l’importo pensionistico.
Dopo la liquidazione della pensione, se il pensionato continua a lavorare o percepisce nuovi contributi, questi ultimi possono essere accreditati e comportare un aumento dell’assegno. L’accredito può avvenire attraverso due modalità:
Ti interessa l’argomento?
Leggi l’articolo sulle pensioni anticipate
Il supplemento di pensione è una modalità che consente di aumentare l’importo dell’assegno pensionistico grazie ai contributi versati successivamente al pensionamento. Questo strumento è particolarmente utile per chi continua a lavorare dopo la pensione o decide di avviare una nuova attività soggetta a obblighi contributivi.
È importante ricordare che lo stesso può essere richiesto a partire da cinque anni dalla decorrenza della pensione o di un precedente supplemento. Se il pensionato ha raggiunto l’età pensionabile, 67 anni fino al 2026, può richiederlo dopo soli due anni, ma una sola volta.
La pensione supplementare si differenzia dal supplemento in quanto riguarda contributi versati in una cassa previdenziale diversa da quella che eroga la pensione principale. Questa prestazione aggiuntiva è riservata ai lavoratori che non hanno potuto accedere al cumulo, alla totalizzazione o alla ricongiunzione dei contributi.
Non tutte le casse previdenziali, tuttavia, riconoscono tale trattamento, e le condizioni variano in base alla gestione che eroga la prestazione supplementare e al fondo che liquida la pensione principale. La Gestione Separata INPS, ad esempio, eroga la pensione supplementare indipendentemente dal fondo che eroga la pensione principale.
In caso di accrediti tardivi di contributi o riconoscimenti successivi di contributi figurativi o da riscatto, come quelli relativi al servizio militare, è possibile richiedere la ricostituzione della pensione. Questo processo può essere avviato dal pensionato o d’ufficio dall’ente previdenziale e non ha una scadenza fissa. Tuttavia, i ratei si prescrivono in dieci anni.
La ricostituzione comporta un ricalcolo complessivo della pensione, tenendo conto dei nuovi contributi accertati. In caso di aumento dell’importo, il pensionato ha diritto agli arretrati, mentre in caso di diminuzione, l’INPS può procedere al recupero delle somme.
Alcuni trattamenti pensionistici, come la Quota 103 o la pensione anticipata contributiva, prevedono l’applicazione di un tetto massimo all’importo pensionistico fino al raggiungimento dell’età pensionabile ordinaria. Una volta superata questa soglia, il pensionato ha diritto a ricevere l’intero importo spettante, generando una sorta di ricalcolo automatico.
Una volta liquidata la pensione, non è possibile richiedere un ricalcolo con il sistema contributivo, anche se questo si rivelasse più favorevole. Secondo la normativa vigente, solo i lavoratori iscritti possono esercitare l’opzione contributiva prima della liquidazione della pensione. Fa eccezione chi, dopo il pensionamento, matura i requisiti per l’esercizio dell’opzione contributiva in altre casse : se eventualmente matura il diritto a una seconda pensione, sussistendo le condizioni potrebbe chiedere il calcolo contributivo del nuovo trattamento.
Collegati alla nostra pagina Linkedin!