pace contributiva

Pace contributiva: come riscattare i “vuoti” e arrivare prima alla pensione nel 2025

La Pace contributiva torna per il biennio 2024–2025 e consente di riscattare fino a 5 anni di periodi senza contribuzione e non soggetti a obbligo assicurativo. È un’opportunità concreta per chi ha carriere discontinue e rischia di non maturare in tempo i requisiti per la pensione o di ottenere un assegno troppo basso.

Pace contributiva: chi può aderire 

Puoi chiedere la Pace contributiva se:

  • sei iscritto ad almeno una gestione INPS;
  • non hai contributi (nemmeno figurativi, esteri o in casse professionali) alla data del 31 dicembre 1995 → quindi sei nel calcolo interamente contributivo;
  • non sei pensionato.

Tali criteri sono confermati dalla circolare INPS 69/2024.

Quali periodi si possono riscattare

  • Fino a 5 anni complessivi, anche non continuativi;
  • Collocati tra il primo e l’ultimo anno con contribuzione: es., se il primo contributo è del 10 marzo 2001, puoi coprire anche 1° gennaio–9 marzo 2001 (stesso principio per l’anno finale, fino al 31 dicembre).

Non sono ammessi: periodi dovuti per legge ma non versati (es. contributi artigiani/commercianti omessi) e periodi dopo il 31/12/2023.

Pace contributiva: quanto costa e come si paga

Onere di riscatto = aliquota IVS della tua gestione × retribuzione/reddito dei 12 mesi meno remoti (D.lgs. 184/1997, art. 2, c. 5; richiamato dalla L. 213/2023).

Se manca la retribuzione o è inferiore al minimale, si usa il minimale di legge: 12.551 € (FPLD) e 18.555 € (artigiani/commercianti) per il 2025.

Esempi 

  • Dipendente: 30.000 € × 33% = 9.900 € per 1 anno di vuoto.
  • Commerciante: 25.000 € × 24% = 6.000 €.
  • Gestione separata: 20.000 € × 25% = 5.000 €.

Pagamento & Fisco

  • Deducibile dal reddito (art. 10 TUIR);
  • In unica soluzione o fino a 120 rate mensili senza interessi (min. 30 € a rata);
  • Per i dipendenti privati, l’onere può essere pagato dal datore usando i premi di produzione (L. 213/2023, art. 1, c. 129).

Quando conviene davvero?

Conviene quando:

  • anticipa l’accesso alla pensione (raggiungi prima il requisito contributivo);
  • aumenta l’importo dell’assegno e aiuta a superare la soglia minima richiesta per alcuni canali contributivi (es. pensione anticipata a 64 anni e vecchiaia a 67 anni per chi è post-1995, con importo-soglia minimo).

Caso pratico 1 – Anticipo del diritto

Lavoratore con 38 anni e 10 mesi: riscatta 4 anni → passa a 42 anni e 10 mesi e, decorsa la finestra di 3 mesi, entra nella pensione anticipata ordinaria (riforma Fornero).

Caso pratico 2 – Soglia d’importo

Lavoratrice 64 anni, >20 anni di contributi, 2 figli: riscatta 5 anni con un onere di 49.500 € (30.000 × 33% × 5). L’accredito al montante, con coefficiente 5,129% (64 anni e 3 mesi), vale un beneficio annuo di 2.538,86 € (195,30 €/mese), utile a superare la soglia minima prevista per l’accesso a 64 anni.

Come presentare la domanda

  • Portale INPS (servizio “Riscatti e ricongiunzioni”);
  • Contact center (803 164 da fisso; 06 164164 da mobile);
  • Patronati/intermediari.

Attenzione: misura sperimentale solo per 2024–2025domanda entro il 31 dicembre 2025.

Evita questi errori

  • Confondere la Pace contributiva con il recupero di contributi dovuti (es. artigiani/commercianti omessi): non si può; è ammesso solo il periodo non coperto e non obbligatorio.
  • Sottovalutare i minimi: se la retribuzione è bassa, si applica il minimale (può aumentare il costo).
  • Rinviare l’analisi: la finestra chiude il 31/12/2025.

Prima di decidere…

  1. Scarica e leggi l’estratto INPS: mappa i “vuoti” e definisci primo/ultimo contributo utile. Stila l’elenco dei periodi riscattabili (max 5 anni, anche non continuativi). Output: timeline con date precise e anni cumulabili.
  1. Simula il costo applicando la regola:  aliquota IVS × retribuzione/reddito dei 12 mesi meno remoti. Se la base è assente o sotto il minimo, usa i minimali 2025 (FPLD 12.551 €; artigiani/commercianti 18.555 €). Calcola costo per anno e totale.
  1. Verifica se il riscatto anticipa il diritto (es. raggiungere prima il requisito contributivo + finestra), se aumenta l’assegno o consente di superare le soglie minime per canali contributivi (es. 64 anni o vecchiaia 67 per post-1995). Output: beneficio atteso (mesi di anticipo e/o incremento mensile).
  1. Definisci il piano di pagamento e scegli rate (fino a 120 mensili, min 30 €) o unica soluzione; sfrutta la deducibilità (art. 10 TUIR) ed eventualmente i premi di produttività pagati dal datore. Non dimenticare la scadenza: misura sperimentale fino al 31/12/2025. Output: cronoprogramma pagamenti e impatto fiscale.
  1. Considera una strategia combinata con previdenza complementare e RITA per un eventuale ponte 62–67, e il miglior uso del TFR (azienda vs fondo). Output: scenario integrato con proiezioni di reddito-ponte e fiscalità.

Da escludere: periodi dovuti per legge ma non versati (es. autonomi) e periodi dopo il 31/12/2023 non sono riscattabili con la Pace contributiva.

Domande e risposte frequenti

  1. Posso riscattare periodi dopo il 31/12/2023?

No. Il perimetro si ferma al 31/12/2023.

2. Posso coprire contributi obbligatori non pagati (es. da autonomo)?

No. Sono esclusi i periodi soggetti a obbligo con versamenti omessi.

3. Quante rate posso fare?

Fino a 120 rate mensili senza interessi (min. 30 €). L’onere è deducibile.

4. Il datore può pagare per me?

Sì: può destinare i premi di produttività all’onere di riscatto (lavoratori dipendenti privati).

Ti interessa l’argomento?
Leggi anche l’articolo di blog su cosa fare se hai contributi insufficienti

Come possiamo aiutarti noi di Previdage

  • Check-up contributivo: lettura dell’estratto INPS e mappatura dei vuoti;
  • Simulazione onere/beneficio: costo, anticipo del diritto, impatto sull’assegno;
  • Piano di adesione: rate, leva fiscale, gestione documentale;
  • Strategia integrata: se serve, valutazione di RITA e strumenti di previdenza complementare per un’uscita più flessibile.

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