PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
PREVIDAGE SRL
Sede legale
Corso Garibaldi, 49
20121 Milano (MI)
REA di Milano 2740204
CF e P.IVA 13733500964
Capitale sociale € 10.000
previdage@legalmail.it
Sedi operative
Via Larga, 8
20122 Milano (MI)
Piazza De Gasperi, 12/16
21047 Saronno (VA)
Riforme previdenziali 2025: cosa succede?
Pensioni anticipate e di vecchiaia, scivoli di accompagnamento, importi soglia, ricalcolo contributivo, vincoli e opportunità: il quadro normativo del pensionamento è oggi più complesso che mai. Le ultime manovre legislative e alcuni importanti chiarimenti giurisprudenziali hanno riscritto – ancora una volta – la mappa del sistema previdenziale italiano rispetto allo scenario delineato dalla riforma Fornero (art. 24 DL 201/2011).
Con oltre 50 gestioni previdenziali (tra INPS e casse professionali) e più di 100 modalità diverse per accedere alla pensione, tra opzioni ordinarie, anticipate, cumuli, riscatti e computi, il sistema appare come una vera e propria giungla previdenziale, dove ogni scelta va ponderata caso per caso.
Per supportare concretamente i consulenti del lavoro, i professionisti previdenziali e gli operatori di settore, è fondamentale conoscere sia le principali novità normative del 2025, sia i nodi strutturali che condizionano l’accesso e il calcolo delle prestazioni.
Ti interessa l’argomento?
Leggi anche l’articolo sugli aumenti e rivalutazioni delle pensioni 2025
L’estratto conto contributivo è il primo documento da cui partire. Esso riassume la storia assicurativa del lavoratore e permette di determinare la data di maturazione del diritto a pensione e l’eventuale importo spettante.
Tuttavia, va ricordato che ha solo valore ricognitivo (circ. INPS n. 257/1991), salvo che sia rilasciato in forma certificativa (cd. Ecocert). La giurisprudenza, in alcuni casi, ha comunque attribuito valore certificativo anche all’estratto ordinario (Cass. 23050/2017; Cass. 20086/2018).
Un professionista competente deve essere in grado di leggere e interpretare tutte le voci: tipo di contribuzione (obbligatoria, figurativa, volontaria, da riscatto), durata utile al diritto e alla misura, categoria lavorativa e note INPS, che possono indicare irregolarità o anomalie. In casi specifici, come nel pubblico impiego o nel settore dello spettacolo, è necessario integrare con ulteriori documenti (fogli matricolari, statini, certificazioni).
Nel 2025 restano validi i tre regimi di calcolo:
• Retributivo: per chi ha almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995, con calcolo basato sulla media delle retribuzioni e sull’anzianità maturata entro specifici limiti temporali.
• Misto: per chi ha meno di 18 anni di contributi al 31/12/1995. La parte maturata prima di questa data è calcolata con il retributivo, la restante con il contributivo.
• Contributivo puro: per chi ha iniziato a versare dal 1° gennaio 1996, oppure ha optato per tale sistema ai sensi dell’art. 1, co. 23, L. 335/1995 (o ha usufruito di opzioni differenti, come nelle pensioni con Quota 103, Opzione Donna, anticipata a 64 anni con computo nella Gestione Separata o totalizzazione).
Il calcolo contributivo è basato sull’ammontare dei contributi effettivamente versati, rivalutati annualmente, e convertiti in pensione tramite i coefficienti di trasformazione che dipendono dall’età.
Alcune prestazioni pensionistiche oggi sono subordinate al rispetto di:
• Importi soglia minimi: sotto una certa cifra mensile non si può accedere alla prestazione (es. pensione anticipata contributiva a 64 anni e vecchiaia a 67 anni nel sistema interamente contributivo (art. 24, co. 7 e 11, d.l. 201/2011 conv. l. 214/2011).
• Tetti massimi: limiti temporanei all’importo liquidabile prima del raggiungimento dell’età per la vecchiaia.
Queste regole non valgono per tutte le pensioni, ma solo per alcune categorie agevolate o anticipate.
Le pensioni si suddividono in:
• Di vecchiaia: accessibili al raggiungimento dell’età pensionabile (attualmente 67 anni) e con un requisito contributivo minimo di 20 anni. Nel sistema contributivo, esiste una pensione di vecchiaia posticipata con 71 anni di età e 5 di contributi
• Anticipate: si caratterizzano per essere raggiungibili prima dell’età prevista per la vecchiaia ordinaria; prevedono requisiti contributivi solitamente elevati (es. 42 anni e 10 mesi per gli uomini, un anno in meno per le donne) senza un’età anagrafica minima, oppure un’età anagrafica più bassa dell’ordinaria (es. pensione anticipata contributiva a 64 anni).
Modificata dalla Legge 213/2024, la pensione contributiva a 64 anni prevede:
• 64 anni di età e 20 anni di contributi (entrambi adeguabili alla speranza di vita)
• Importo minimo dell’assegno pari a 3 volte l’assegno sociale (1.616,07 euro mensili nel 2025)
• Soglie ridotte per donne con figli
• In caso di inclusione di previdenza complementare nel calcolo, i contributi richiesti salgono a 25 anni (e a 30 dal 2030)
• Incompatibilità con l’attività lavorativa fino ai 67 anni
• Tetto massimo: 5 volte il trattamento minimo (3.017 euro mensili)
Il computo nella gestione separata consente l’accesso anche a chi ha contributi ante 1996, ma bisogna rispettare i requisiti aggiuntivi richiesti per il computo; anche la contribuzione ante 1996 è calcolata con sistema contributivo
Il riscatto agevolato (D.L. 4/2019) consente di valorizzare ogni anno di studi a un costo fisso (€ 6.123,15 nel 2025). Tuttavia, per i periodi anteriori al 1996, comporta l’obbligo di ricalcolo interamente contributivo della pensione. Inoltre, se richiesto in corso di carriera, può escludere l’accesso ad altre opzioni come il computo nella Gestione Separata.
Oltre alle forme pensionistiche classiche, il sistema prevede:
• Isopensione: fino a 7 anni prima del pensionamento, a carico del datore;
• Assegno straordinario (Fondi bilaterali): uscita fino a 5 anni prima della pensione;
• Ape sociale: fino a 1.500 €/mese per categorie protette, accesso dai 63 anni e 5 mesi;
• Naspi: utile come ammortizzatore sociale, può offrire sino a 24 mesi di contribuzione figurativa.
Accessibile entro il 31 dicembre 2025 con:
• 62 anni di età e 41 anni di contributi
• Ricalcolo interamente contributivo
• Incompatibilità con attività lavorativa fino ai 67 anni (salvo lavoro occasionale fino a 5.000 €/anno)
• Tetto sino ai 67 anni: 4 volte il trattamento minimo
La rivalutazione annuale delle pensioni, basata su dati ISTAT, è applicata in due fasi:
1. Percentuale stimata al 1° gennaio;
2. Conguaglio a fine anno in base ai dati definitivi.
Il meccanismo non è uguale per tutti: le pensioni più elevate ricevono un adeguamento parziale secondo scaglioni definiti annualmente.
Nel 2025 il sistema non cambia struttura, ma si stratifica: aumentano le regole, le eccezioni, le opzioni, le incompatibilità. In questo contesto, il ruolo del professionista è cruciale.Imposta immagine in evidenza
Non si tratta solo di conoscere la normativa, ma di saperla interpretare, contestualizzare e applicare strategicamente. Il consulente deve essere in grado di:
• Analizzare scenari complessi;
• Valutare impatti economici e previdenziali;
• Spiegare al cliente ogni scelta con chiarezza, anche nei casi più delicati.
Rimani aggiornato!
Collegati alla nostra pagina Linkedin
Guarda i video della dottoressa Noemi Secci sul canale Youtube di Previdage!
Hai bisogno di una consulenza personalizzata per affrontare con serenità il tuo futuro previdenziale?
Il nostro team di esperti sarà a tua disposizione per risolvere ogni tuo dubbio sulla tua pensione!