Pianificazione contributiva

Pianificazione contributiva 2025: come chiudere i vuoti e arrivare alla pensione senza sorprese

Per raggiungere la pensione nel modo corretto e senza sorprese è fondamentale un’attenta pianificazione contributiva lungo tutto l’arco della carriera. Irregolarità nei primi anni di lavoro, dati non trasmessi, periodi non coperti, versamenti mancanti o gestioni diverse possono compromettere il diritto al trattamento pensionistico o ridurne l’importo.

In questo articolo, vediamo come affrontare e risolvere questi ostacoli grazie a strumenti tecnici e giuridici, tra cui riscatti, ricongiunzioni, accrediti figurativi e verifiche mirate.

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I primi anni di lavoro: la rendita vitalizia come strumento di tutela

Spesso i problemi contributivi si concentrano nei primi anni di carriera. Molti lavoratori, specie nel settore privato o in contesti precari, si trovano con rapporti non regolarizzati, contributi omessi o retribuzioni molto basse. Tuttavia, anche in assenza di versamenti da parte del datore di lavoro, il lavoratore può ricorrere alla rendita vitalizia ex art. 13 L. 1338/1962, uno strumento indennitario che consente di ripristinare la contribuzione a proprie spese, sulla base della prova dell’attività svolta e delle retribuzioni percepite.

Grazie alla recente legge n. 203/2024 e alla Circolare INPS 48/2025, questo diritto può essere esercitato in qualsiasi momento, senza limiti temporali

Pubblico impiego: attenzione alla trasmissione dei dati

Chi ha lavorato nel settore pubblico (scuola, sanità, enti locali) spesso scopre che il proprio estratto conto INPS presenta lacune o periodi da verificare (nota 18). Questo accade perché gli enti trasmettono i dati solo alla fine del servizio. In questi casi, è importante intervenire in tempo sollecitando l’amministrazione tramite procedura RVPA (Richiesta Variazione della Posizione Assicurativa), per evitare blocchi nella fase di liquidazione della pensione.

Pianificazione contributiva e riscatto della laurea

Il riscatto della laurea è un’opzione utile per rendere valido ai fini pensionistici il periodo degli studi universitari. Tuttavia, va valutato con attenzione: il riscatto agevolato (DL 4/2019) comporta un costo inferiore, ma richiede l’opzione al sistema contributivo (art. 1, co. 23, L. 335/1995), che può compromettere l’accesso ad alcuni trattamenti anticipati e ridurre l’importo finale della pensione. Prima di procedere è fondamentale simulare i vari scenari con un consulente esperto.

Pianificazione contributiva: contributi volontari e pace contributiva

Chi ha periodi di inattività può optare per il versamento di contributi volontari per coprire trimestri non lavorati, purché correnti (fino ai 6 mesi che precedono la domanda di autorizzazione). Per i vuoti più datati, invece, si può ricorrere alla pace contributiva (valida fino al 31 dicembre 2025), che consente di riscattare fino a 5 anni non coperti, ma solo a chi non ha contributi ante 1996.

Pianificazione contributiva: accrediti figurativi per maternità, militare e invalidità

Alcuni periodi non lavorati possono comunque essere accreditati figurativamente:

  • Servizio militare o civile: riconosciuto su richiesta se non già coperto da contributi, purché ci sia almeno un versamento prima o dopo.
  • Maternità fuori rapporto di lavoro: possono essere accreditati 5 mesi per figlio, ma la lavoratrice deve avere almeno 5 anni di contributi da dipendente e risultare in servizio al 27 aprile 2001.
  • Invalidità: per chi ha un’invalidità superiore al 74%, è prevista una maggiorazione di due mesi per ogni anno lavorato fino a un massimo di 5 anni, utile al diritto alla pensione e anche alla misura (ma solo per i periodi nel retributivo).

Lavoratori autonomi: attenzione a F24 e reddito

Per artigiani e commercianti, la pensione si basa sul reddito dichiarato. Tuttavia, eventuali incongruenze tra versamenti F24 e quadro RR del modello Redditi possono causare disallineamenti. Spesso l’INPS ricostruisce il diritto solo sulla base dei versamenti effettivi, segnalando periodi con nota “0”, da verificare. Se il reddito da dichiarazione è inferiore rispetto a quello accreditato, il numero di mesi coperti può risultare ridotto. In caso di prescrizione, il periodo resta scoperto. La regolarizzazione tempestiva è quindi essenziale.

Part-time ciclico o verticale

Chi lavora part-time con interruzioni cicliche o verticali ha diritto all’accredito di 52 settimane, solo se la retribuzione annua è almeno pari al minimale (12.551 € nel 2025). In caso contrario, le settimane saranno ridotte proporzionalmente. È possibile rimediare con contributi volontari o riscatti.

Pianificazione contributiva: ricongiunzione, cumulo e totalizzazione

Chi ha carriere frammentate in più gestioni può unificare i contributi tramite:

  • Ricongiunzione (L. 29/1979 o L. 45/1990) – spesso onerosa;
  • Cumulo gratuito (art. 1, L. 228/2012);
  • Totalizzazione (D.lgs. 42/2006).

La scelta tra questi strumenti deve tenere conto di costi, convenienza economica, decorrenze e importo finale della pensione.

Ogni carriera presenta fragilità uniche. La chiave per garantirsi una pensione piena e serena è una pianificazione previdenziale precoce, consapevole e guidata da professionisti del settore. Non bisogna aspettare l’età pensionabile per scoprire che mancano contributi, che alcuni anni non risultano o che non si può accedere a trattamenti anticipati.

Anche in presenza di criticità, la pensione resta una missione possibile. Serve un approccio tecnico, puntuale e multidisciplinare, capace di sfruttare ogni strumento disponibile: verifiche periodiche, riscatti, accrediti, ricongiunzioni, cumulo. Solo così si può trasformare un traguardo incerto in un obiettivo raggiungibile e dignitoso.

 

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